di Raffaele Morelli

Le antiregole per avere figli felici.

Scaricalo subito su Amazon Kindle Compralo su Amazon.it

Le antiregole per avere figli felici:

· Il genitore peggiore è quello che vuole essere perfetto.

· Non è vero che un buon genitore gioca coi figli.

· Non è vero che dobbiamo parlare di più con loro.

· È bene che i bambini dicano le bugie.

· Non dobbiamo aver paura di lasciarli da soli.

· Ci sono cose che solo la mamma può fare.

· Dobbiamo insegnare la passione, non il sacrificio.

libro CRESCERLI SENZA EDUCARLI

“Si sente spesso dire ‘Come è difficile il mestiere di genitori…’.
È proprio questo il punto: essere genitori non è un mestiere, non è un progetto da portare a compimento.
Se essere bravi genitori diventa un compito, allora sì che abbiamo fallito.
I bambini non si domandano se sono bravi figli. Dovremmo imparare da loro.
Educare è prima di tutto stare con i propri figli senza nessun retropensiero. Vale a dire senza un fine, senza il progetto di migliorarli.
‘Migliorarli’ significa sempre omologarli al pensiero convenzionale e mettere a rischio la loro unicità.

Questo libro non propone modelli educativi da perseguire, che diventano vecchi subito dopo essere stati annunciati. Capovolge l’idea di educazione: non più centrata su obiettivi da raggiungere, su compiti e punizioni, ma sul talento, su cosa caratterizza i nostri piccoli.
La stella polare dell’educazione è chiedersi che cosa li rende unici, chiedersi: ‘Che fiore è mio figlio?‘.
E lasciare che cresca. Se ci liberiamo dai luoghi comuni, dai falsi miti, delle idee sbagliate che contaminano la nostra epoca, accompagnarli verso la felicità diventa la cosa più semplice, naturale e spontanea che esista.”

I bambini ci stanno educando e non lo sappiamo. Vediamo di non disturbarli: ci insegnano a vivere.

Raffaele Morelli

CRESCERLI SENZA EDUCARLI

NON E’ VERO CHE UN BUON PADRE GIOCA CON I FIGLI

Nessun adulto sarà mai un buon compagno di gioco per un bambino.
I piccoli giocano meglio tra loro o da soli. Un padre che gioca col figlio non aggiunge nulla alla sua creatività, fantasia, spontaneità. Semmai porta regole, ordine… noia.

Non ti considera perchè fai già parte del suo mondo, sei dentro di lui e quindi si sente libero di fare le cose che gli piacciono. Sono i bambini nevrotici, quelli che ti saltano sempre addosso, che aspettano ansiosamente il tuo arrivo, ad avere un problema… Questi bambini hanno una solitudine “vuota”, che deve essere riempita dal mondo materno e paterno. Invece la solitudine “sana” è quella dove il gioco “parla” al loro posto, li trascina, li fa crescere. Il tutto nel regno della spontaneità.

Noi recitiamo la vita, loro la vivono.
Parlano con i giocattoli, perchè conoscono la magia, dove ogni cosa è vivente. Noi siamo spenti, aridi, capaci solo di parole dette e ridette, sempre uguali, ripetitive.”

Crescerli senza educarli
da 6,99 a 15,30€

CRESCERLI SENZA EDUCARLI

di Raffaele Morelli

CRESCERE SENZA CONFLITTI

“I bambini che crescono in un matrimonio senza conflitti, dove tutti sorridono come nella pubblicità del Mulino Bianco, sono destinati all’infelicità, alla ribellione, alla rabbia e alla frustrazione.
Meno c’è naturalezza tra i genitori, più questi recitano il modello educativo che si sono messi in testa, più in casa si respira un’aria irreale, finta, densa di contraddizioni.

Se l’ambiente in casa è sano gli istinti devono potersi manifestare liberamente. Come un rapporto senza litigi prima o poi salta in aria, così la relazione genitori-figli senza conflitti è innaturale.
Litigando l’anima impara a vivere.
I bambini capiscono sino a che punto possono arrivare, imparano a conoscere le loro emozioni, le loro rabbie.
Non ci può essere amore genitoriale senza sconti: sarebbe irreale, innaturale e quindi malato.
In un ambiente normale l’aggressività ha diritto di esistere.”

Teniamo presente che quasi sempre comunichiamo loro le nostre proiezioni, le nostre paure, le nostre frustrazioni, l’educazione che ci è stata impartita.

Raffaele Morelli

CRESCERLI SENZA EDUCARLI

PRIMA IL DOVERE POI IL PIACERE

“Adesso fai i compiti, poi giochi.”
Il dovere prima del piacere è un insegnamento antico, che abbiamo ereditato dai nostri genitori e riproponiamo ai figli. E’ l’elogio del sacrificio, come se dovesse essere questa la molla del nostro agire.
Eppure sappiamo quanto sia più facile avere buoni risultati, in modo spontaneo, quando ci impegniamo in qualcosa che da piacere e ci gratifica. Nonostante ciò, continuiamo a suggerire ai figli di mettere al primo posto qualcosa di forzato e penalizzante.

Potremmo fare una cosa differente: insegnare la passione, non il sacrificio.
Dietro il senso del dovere c’è una morale che giudica tutto quello che da piacere come un di più, se non una perdita di tempo. E che esprime il terrore che se si fanno “i propri comodi” i figli diventeranno fannulloni.

Proviamo invece a insegnare la passione, a dar seguito a ciò che coinvolge e suscita entusiasmo. A trasmettere il piacere non come qualcosa da relegare nell’angolo del tempo libero ma come leit-motiv della vita. Il piacere non è da confinare in un angolo ristretto: sono proprio le persone realizzate e felici quelle che ottengono i risultati migliori, non quelle che si sacrificano. Riescono quelli che seguono le proprie passioni, ne fanno una professione e vi dedicano la vita.

A quel punto tutto ciò che è legato a queste passioni viene fatto volentieri, anche l’acquisizione di alcune competenze faticose da raggiungere. Ma non è più un dovere: è un corollario del piacere.

Indice del libro “CRESCERLI SENZA EDUCARLI”

· Il genitore peggiore è quello che vuole essere perfetto.

· Non è vero che un buon genitore gioca coi figli.

· Non è vero che dobbiamo parlare di più con loro.

· È bene che i bambini dicano le bugie.

· Non dobbiamo aver paura di lasciarli da soli.

· Ci sono cose che solo la mamma può fare.

· Dobbiamo insegnare la passione, non il sacrificio.

TU CHE GENITORE SEI?

Raccontaci la tua storia nei commenti!

  • Compralo su Ilgiardinodeilibri.it
  • Compralo su Macrolibrarsi.it