di Alberto Pellai

Come educare al meglio i nostri bambini grazie alle neuroscienze.

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Quando nostro figlio nasce, nasciamo anche noi come genitori, pieni di speranze, timori, aspettative. Il compito che ci attende ci fa sentire quasi sempre inadeguati.

Eppure, per “allenare” un bambino alla vita, non occorrono competenze speciali, basta la volontà di metterei in gioco: solo così possiamo sintonizzarci con lui e aiutarlo a crescere libero e felice.

libro L'educazione emotiva

Non esistono infatti ricette preconfezionate per gestire le emozioni fondamentali – rabbia e paura tristezza e disgusto, sorpresa e felicità – che alimentano la mente del bambino, talvolta innescando disagi e conflitti. Ma alle sfide di ogni giorno possiamo rispondere accogliendo il suo stato emotivo, facendolo sentire compreso, offrendogli strumenti via via più complessi per interpretare quello che prova e attribuirgli un senso.

In queste pagine, Alberto Pellai ricco della sua esperienza di medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore universitario e soprattutto genitore di quattro figli – ci racconta in modo semplice e illuminante come funziona il cervello, ci aiuta a riconoscere le dinamiche psicologiche che regolano il rapporto con i figli e ci propone consigli concreti per esserne sempre i migliori alleati.

Perché se è vero che i bambini imparano quello che vivono, educarli significa aiutarli, con amore e creatività, a coltivare il desiderio di diventare ciò che sono, gettando, un solido ponte tra presente e futuro.

Il bambino può apprendere tutto questo solo se il suo genitore s a sua volta esercitare un buon controllo sui propri stati emotivi.

Alberto Pellai

L'educazione emotiva

La regolazione emotiva

Quando il bambino piange è perchè si accende in lui un disagio che non è capace di gestire.

neonato piange L’adulto che gli sta a fianco avverte il suo stato di attivazione emotiva e la sua sregolazione, cioè la sua incapacità di tornare da solo a una situazione di equilibrio e tranquillità. Per questo deve intervenire cercando di capire cosa sta succedendo e perchè, decidendo quale strategia intraprendere per riportare il piccolo a uno stato di quiete.
Viene cioè a crearsi un ciclo di regolazione emotiva.

Avere al suo fianco adulti capaci di intercettare la sua sregolazione e competenti nel fornire risposte che lo aiutino a sentirsi capace di affrontare lo stato di attivazione che non sa controllare, è di sicuro il miglior fattore di protezione della salute fisica e mentale che si può mettere a disposizione di un figlio.
La partenza non è sempre facile e talvolta richiede un pò di coraggio.
Ma quando si trova il ritmo e si riesce a sintonizzarsi sulla frequenza giusta, tutto diventa più semplice e il viaggi può cominciare.

L'educazione emotiva
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L'educazione emotiva

di Alberto Pellai

Le emozioni primarie – La rabbia

“Mentre un neonato affida la sua rabbia gli adulti, che devono imparare a riconoscerla trovando strategie per disattivarla, intorno ai 2 anni è il bambino stesso che deve trovare un modo per comunicarla ed esprimerla attraverso modalità funzionali e non violente, così da poterla smaltire senza rimanerne sopraffatto.

Le 3 fasi per gestire nel modo migliore possibile la rabbia del bambino sono:

  1. bambino tristeLasciarla decantare.
  2. Una volta sfumata la rabbia, proporre al bambino un’alleanza.
  3. Rielaborare i due passaggi precedenti in modo che il bambino impari che è molto meglio riconoscere la rabbia nelle sue fasi iniziali e provare a gestirla e contenerla senza farla esplodere.

Per uscire da un ingorgo del sentire che lo ha travolto deve recuperare il controllo di sè e non rimanerne in balia: questo processo si chiama autoregolazione emotiva e per poterlo apprendere sono necessari appunto il tempo e lo spazio della decantazione.”

Non dobbiamo mai dimenticare che i bambini si adattano in modo straordinario a ciò che noi pensimao e diaciamo di loro.

Alberto Pellai

L'educazione emotiva

Le cose che fanno bene

  • Far vedere al bambino che sta sbagliando e spiegargli che cosa in realtà ci aspettiamo da lui, modellando eventualmente l’atteggiamento corretto.
  • Valorizzare ogni successo e ogni comportamento adeguato del bambino, fornendogli ogni volta un rinforzo positivo attraverso le nostre lodi.
  • Utilizzare lo sguardo come strumento di relazione per reindirizzare il comportamento inadeguato del bambino.
  • Per fermare un capriccio: mettersi in ginocchio, porre gli occhi all’altezza dei suoi e con voce ferma ed autorevole (ma senza alzarla) fargli capire con esattezza cosa volete e cosa vi aspettate da lui e perchè è necessario interrompere subito il comportamento maldestro che sta mettendo in atto.
  • Avvertirlo che se invece proseguirà tale comportamento, lo dovrete mandare in castigo, ovvero allontanarlo e collocarlo in un luogo appartato, dove dovrà rimanere fino a quando non avrà riconquistato il controllo di sè.

Gli errori da evitare

  • piedi bambinoSe il bambino piange e protesta, cedere e dargliele sempre tutte vinte.
  • Fargli l’elenco delle cose che non deve fare, invece di mostrargli in modo preciso quali sono le cose che volete che faccia.
  • Quando fa i capricci e si arrabbia, ricorrere alle punizioni corporali per riportarlo alla situazione di calma e tranquillità.
  • Affermare un principio e poi in pratica smentirlo alla prima richiesta accompagnata da un’esplosione di rabbia.
  • Dare castighi irrealizzabili (non potrai più vedere la tv per il prossimo mese …).

Indice del libro “L’educazione emotiva”

PRIMA PARTE: L’EDUCAZIONE EMOTIVA

  • L’ABC dell’educazione emotiva
    • Genitore e figlio: una relazione per sempre
    • Sarò un bravo genitore?
    • La competenza emotiva dei genitori
    • Le emozioni nascono con noi
    • Il corpo racconta le emozioni
    • Entrare in sintonia con il nostro bambino
    • Scene di famiglia
      • Le paure di un futuro papà
      • Ce la farò?
  • La regolazione emotiva
    • Quando nasce un bambino
    • Il ciclo della regolazione emotiva
    • L’alfabetizzazione emotiva del bambino
    • L’adulto come allenatore emotivo
    • Scene di famiglia
      • E ora che faccio?
      • Negli occhi della mamma
  • Diventare genitori, essere stati figli
    • Amare, curare, contenere e gestire
    • Ritorno al passato
    • Scene di famiglia
      • Quello che non sono mai riuscito a dirti davvero
      • Tante altre cose che vorrei dirti
      • Quando il passato fa paura
      • Lasciare il passato al passato
      • L’uomo del silenzio
  • Le emozioni primarie
    • Lo scacco della rabbia
      • La strategia giusta: l’angolo della rabbia
    • Il tabù della tristezza
      • La strategia giusta: un massaggio sul cuore
    • L’allarme del disgusto
      • La strategia giusta: il gioco del pranzo bendato
    • Le molte facce della paura
      • La strategia giusta: il gomitolo di lana
    • La sorpresa, un’emozione doppia
      • La strategia giusta: il sacchetta della sorpresa
    • La ricerca della felicità
      • L’album dei ricordi felici
  • Tutto avviene nel cervello
    • I bambini imparano quello che vivono
    • Il cervello è relazionale
    • Primi passi
    • Un edificio di tre piani
    • L’ascensore
    • Vero pianto o capriccio?
    • I due emisferi

SECONDA PARTE: PERCHE’ I BAMBINI CI SFIDANO

  • Sfide evolutive, sfide educative
    • Mai abbastanza
    • Ogni giorno una sfida
    • La narrativa psicologicamente orientata
  • Non voglio andare a nanna
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Non dorme lui, non dormiamo noi
      • Perchè chiede di venire a dormire nel lettone?
      • Notti agitate
      • Quando il rito della nanna lascia fuori il papà
  • Non ci sto!
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Sculaccioni: si o no?
      • Un leoncino da addomesticare
      • Un piccolo tiranno
      • I terribili due anni
      • Adottato e ribelle
      • Un bimbo scorbutico
  • Niente asilo stamattina
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Perchè mi viene da piangere?
      • Piange perchè non vuole andare all’asilo
  • Odio le regole
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Bon ton a tavola
      • Al supermercato: regole che valgono per tutti
      • Non fare il bambino piccolo
      • Tutto mio
      • Si può anche dire no!
      • Un’adolescente di… soli sei anni
  • Che schifo!
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • I frullatoni: un’arma a doppio taglio
      • Quando a tavola scoppia la battaglia
      • Che caos intorno e dentro al piatto!
  • Che noia lavarsi
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Quando non vuole imparare
      • A scuola si, a casa no
  • Non me lo spegnere!
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Spegnete il tg
      • Il cellulare a sei anni?
  • Non lo voglio, portatelo via
    • Obiettivo
    • Sfida educativa
    • Le cose che fanno bene
    • Gli errori da evitare
    • Scene di famiglia
      • Gelosia tra fratelli
      • Notti in bianco
      • Arriva una sorellina

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